I Disturbi Alimentari: Anoressia, Bulimia e Binge Eating, rientrano tra i Disturbi Mentali che sono classificati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM 5).

Ma prima di parlare nello specifico dei disturbi alimentari occorre fare un breve inciso su cosa sono i Disturbi Mentali. 

Il DISTURBO MENTALE è una sindrome caratterizzata da un’alterazione clinicamente significativa. Della sfera cognitiva, della regolazione delle emozioni o del comportamento di un individuo. Infatti i disturbi mentali sono solitamente associati a un livello significativo di disagio o disabilità in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti. 

Ogni 15 marzo si celebra la “Giornata Nazionale dedicata ai disturbi del comportamento alimentare”. Cosiddetta giornata del “Fiocchetto Lilla” promossa per la prima volta nel 2012.  Purtroppo questi stanno divenendo sempre più un problema di sanità pubblica per l’esordio sempre più precoce tra le fasce più giovani della popolazione (anche nei bambini di 8-9 anni).

Ad esserne colpita è principalmente la popolazione femminile con un rapporto tra femmine e maschi di circa 9 a 1. 

Solo in Italia si stima che sono tre milioni i giovani che soffrono di DCA: il 95,9% sono donne, il 4,1% uomini.

Nello specifico quando si parla di DISTURBI ALIMENTARI?

Ci troviamo di fronte a questa tipologia di problematica quando vi è un persistente disturbo dell’alimentazione;  comportamenti inerenti l’alimentazione; che hanno come risultato un alterato consumo assorbimento di cibo. Infatti compromettono significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale.

ANORESSIA NERVOSA*

Si parla di Anoressia Nervosa quando si verifica una restrizione nell’assunzione di calorie in relazione alla necessità. Infatti questo porta ad un peso corporeo significativamente basso (inferiore al minimo normale).

Altra caratteristica importante di questa patologia è l’Intensa paura di aumentare di peso o diventare grassi.

Ovviamente si ha così un’alterazione del modo in cui viene vissuto dall’individuo il peso o la forma del proprio corpo. Quindi una eccessiva influenza del peso sui livelli dell’autostima.

A queste caratteristiche si possono associare due particolari specificatori:

  1. Con restrizioni ( senza abbuffate negli ultimi 3 mesi) 
  2. Con abbuffate e condotte di eliminazione (con abbuffate e vomito)

BULIMIA NERVOSA*

Per quanto riguarda la Bulimia Nervosa, questa è caratterizzata da ricorrenti episodi di abbuffata.

Quando si parla di Episodio di Abbuffata si intende ciò che è caratterizzato da entrambi i seguenti elementi: 1) mangiare, in un determinato periodo di tempo (es. 2 ore)  una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui assumerebbe in circostanze simili. 2) Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio.

Altre caratteristiche della Bulimia sono le ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso. Come il Vomito Autoindotto, l’Abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci; digiuno o attività fisica eccessiva. 

Le abbuffate e le condotte compensatorie inappropriate si verificano entrambe in media almeno 1 volta alla settimana per 3 mesi. 

Ovviamente i livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso del corpo. 

DISTURBO DA BINGE EATING*

Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata, cosiddetto da Binge Eating, letteralmente “abbuffata di cibo”, ha come principale caratteristica, appunto, ricorrenti episodi di abbuffata. 

Infatti gli episodi di abbuffata sono associati a tre o più delle seguenti caratteristiche comportamentali: 1) mangiare molto più rapidamente del normale; 2) mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni; 3) mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente affamati; 4) mangiare da soli a causa dell’imbarazzo; 5) sentirsi disgustati verso se stessi, depressi o molto in colpa. 

Ovviamente questo malessere nella relazione con il cibo comporta un marcato disagio riguardo alle abbuffate. Per poter diagnosticare questo specifico disturbo è necessario che, mediamente, l’abbuffata si verifica una volta a settimana per 3 almeno mesi.

Importante anche il fatto che l’abbuffata NON è associata alla messa in atto di condotte compensatorie. 

*Riferimento Bibliografico: Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM 5).

*Photo di Polina Tankilevitch 

Se Hai problematiche connesse a questo tema, non esitare a contattarmi. Il Supporto Psicologico in questi casi può essere di grande aiuto per affrontare e risolvere le diverse possibili questioni legate al tema dei disturbi alimentari.

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