Oggi vorrei dedicare qualche riga del mio blog al tema del tempo nelle relazioni. 

Nella pratica clinica riscontro sempre con maggiore evidenza quanto le dinamiche relazionali siano importanti nella vita dei miei pazienti, ma potrei sicuramente dire nella vita di ogni individuo.

Quando parlo di tempo mi riferisco soprattutto a come le relazioni attraversino delle fasi che giustamente scorrono nel tempo e nel tempo prendono forma. 

Vorrei qui sottolineare alcune delle fasi che, a mio avviso, sono importanti nella costruzione di un legame. Poi anche su quanto in alcune fasi il tempo assuma un valore molto più importante di quanto si pensi. 

Le fasi di cui vorrei parlare e su cui vorrei esprimere qualche riflessione sono:

– Il momento dell’Incontro;
– La fase della conoscenza;
– Il tempo della valutazione;
– La scelta del partner.

Il momento dell’incontro, come in ogni evento della vita è sempre un momento fondamentale affinché due individui possano iniziare una relazione. L’incontro è senza dubbio il momento essenziale perché qualcosa si crei e la relazione possa nascere. 

Si possono incontrare persone che ci saranno amiche, nemiche, indifferenti o anche molto influenti. Gli incontri possono essere casuali, combinati, ricercati ma fa parte sicuramente di quel tempo in cui si decide se si vuole dare all’altro la possibilità di andare avanti; verso la fase della conoscenza reciproca. 

Riguardo alla fase della conoscenza mi riferisco soprattutto alle relazioni di coppia, anche se lo stesso vale anche per le relazioni amicali. Questa è una fase importante per diversi aspetti che si vanno ad attivare: l’interesse, il fascino, il piacere, ma altresì è possibile percepire sensazioni anche opposte. 

Durante la conoscenza si decide se porre le proprie aspettative e ancora di più la propria fiducia, nelle mani dell’altro che spesso o solitamente è uno sconosciuto. Qualcuno di cui non sappiamo nulla o ben poco, su cui carichiamo i nostri desideri le nostre aspettative e i nostri bisogni. 

La fase delle valutazioni, a mio avviso, è la più importante seguendo questa riflessione sul tempo delle relazioni. In questa fase, che può essere molto variabile in termini di tempo, che scorre lungo un continuum che va dall’eccessiva avventatezza e impulsività a un eccesso di prudenza e precauzione.

Procediamo alla valutazione dell’altro per capire se stiamo mettendo i nostri sentimenti e in maniera più generale  la nostra vita, in buone mani. Oppure se stiamo per avventurarci in una relazione che potrebbe essere anche molto spiacevole, ricca di sofferenza , sin anche pericolo. 

La grande differenza tra l’intraprendere una relazione gratificante o una relazione che ci porterà malessere e malumore passa sicuramente attraverso il tempo che siamo in grado di prenderci in questa fase. Prima di passare ed effettuare una scelta del partner vera e propria. 

La scelta del partner è senza dubbio ciò che lancia una persona verso una relazione stabile. Non è mai un agito mosso solo da valutazioni e decisioni coscienti, ma è guidata in modo preponderante da dinamiche inconsce che hanno origini profonde nell’esperienza di ognuno. 

Scegliere di intraprendere una relazione stabile con qualcuno è in ogni caso una scommessa, ma le possibilità che le cose vadano bene dipende anche dalla gestione dei tempi presi prima di affidare la propria vita sentimentale a qualcuno. 

Soprattutto dei tempi e dell’attenzione che poniamo nella fase della valutazione dell’altro come “altro gratificante”,  che ci rende ciò che meritiamo di avere, che ci tratta come noi tratteremmo la persona più importante che abbiamo, ovvero noi stessi, l’essere più prezioso.